Quando l'azienda cresce: gli elementi su cui puntare per una gestione organizzata

Vedere crescere la propria impresa è auspicabile, ma una crescita aziendale molto rapida può causare difficoltà, se non è gestita in maniera adeguata. È importante riuscire a mantenere una visione di medio-lungo periodo, senza lasciarsi travolgere dall’operatività quotidiana. I compiti da svolgere crescono esponenzialmente all’aumentare dei prodotti o servizi offerti e dei clienti da gestire, ma non è detto che un’attività frenetica porti a performance positive per l’azienda, anzi. Un buon imprenditore deve saper dire di no a clienti non in target o ad azioni che non rientrano nella mission dell’impresa.

Allo stesso modo, per crescere bene è di fondamentale importanza saper organizzare le risorse umane, andando a istituzionalizzare ruoli precisi e imparando a delegare. Saper delegare significa fidarsi dei propri collaboratori, e quindi alla lunga riuscire a valorizzarne i punti di forza. Avere un’organizzazione ben strutturata sarà poi il primo passo per costruire una strategia di medio-lungo periodo, per un’azienda in grado di competere sul mercato.  Cosa succede quando una piccola o media impresa vive una fase di crescita molto veloce? Quali sono le regole da seguire e quali gli aspetti a cui prestare maggior attenzione?

Azienda in crescita non controllata: un circolo vizioso da interrompere

Nonostante sia sicuramente positivo il fatto che un’azienda viva una fase di crescita, sono molti gli imprenditori che si trovano in difficoltà nel dover gestire un’espansione molto rapida del business aziendale. Le difficoltà sono molte, vanno dalla necessità di gestire processi più complessi all’inserimento di nuove risorse, con tutte le problematiche che una fase di recruiting comporta.

Quando un’impresa cresce molto velocemente, è possibile che si venga a creare un circolo vizioso:

  • l’azienda si espande su nuovi prodotti e servizi, senza una strategia chiara alla base;
  • le risorse a disposizione vengono utilizzate in maniera dispersiva, si ha difficoltà a comprendere quali siano i clienti target di riferimento;
  • i clienti tendono ad essere sempre meno soddisfatti dei prodotti/servizi offerti;
  • si riducono i profitti;
  • si crea una situazione di emergenza permanente, in cui la direzione vive alla giornata, senza la capacità di focalizzarsi sulle priorità.

Come rompere questo loop pericoloso? L’unica alternativa è fermarsi un attimo e prendersi il tempo di discutere gli indirizzi strategici. Organizzazione, priorità, obiettivi: queste le parole chiave. Senza dimenticare mai il giusto equilibrio tra vita privata e attività lavorativa.

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Consolidare l’azienda: le cinque regole d’oro

Se l’azienda sta vivendo una fase di crescita molto rapida e ci si sente oppressi dall’operatività quotidiana, vanno tenute a mente queste cinque azioni fondamentali per consolidare i risultati di business e assicurarsi performance positive nel medio-lungo periodo.

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Saper dire di no: non tutti i clienti hanno lo stesso valore e non tutte le nuove idee di business sono remunerative solo perché nuove. Soprattutto per una piccola o media impresa, non è detto che espandere la propria quota di mercato o ampliare la propria gamma di prodotti o servizi sia la scelta giusta per aumentare i profitti.

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Conoscere e applicare il diagramma di Eisenhower: è un mio compito? È possibile delegare? È consigliabile delegare? È addirittura un’attività inutile? Queste le quattro domande da porsi nella pianificazione delle attività. Importanza e urgenza sono le due variabili da tenere in considerazione. In un’azienda in crescita, l’imprenditore dovrà occuparsi degli aspetti più importanti e urgenti.

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Imparare a focalizzare: un buon manuale di Economia Aziendale sicuramente conterrà il concetto di core business. Qual è l’attività che porta all’azienda la maggior parte del fatturato o del margine? Su questa attività, e non su quelle accessorie, è necessario focalizzarsi per stabilizzare la situazione aziendale.

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Ciò che non può essere misurato non può essere gestito: questa la frase da tenere sempre a mente in un contesto di business. Le metodologie di controllo di gestione – e in particolare di contabilità analitica – non sono ancora abbastanza diffuse nelle piccole e medie imprese, ma sono invece fondamentali per tenere sempre sotto controllo quali sono i punti di forza e i punti di debolezza dell’azienda.

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È sempre un buon momento per un’analisi SWOT: l’analisi dei punti di forza, dei punti deboli, delle opportunità e delle minacce all’orizzonte è un punto cardine dell’attività strategica. Utilizzare questo modello per schematizzare la situazione in cui l’azienda opera permetterà di prendere decisioni più consapevoli in minor tempo.

L’importanza di un team strutturato e il ruolo del CdA

Nelle fasi iniziali di sviluppo, non è raro che un’azienda si basi prevalentemente sull’attività di un singolo, il fondatore, o di un gruppo molto ristretto di persone. Come dicevamo, però, molte aziende vivono una fase di disordine dovuto, paradossalmente, al troppo successo: la mole di lavoro, le richieste dei clienti, la necessità di adattarsi costantemente ai trend di mercato richiede maggiori risorse e soprattutto maggiore capacità di organizzarle.

Oltre a un problema di tempo, non avere un gruppo di persone strutturato e dei processi standardizzati (sia in fase decisionale sia operativa), può causare un senso di solitudine e oppressione a un imprenditore costretto a dover prendere tutte le decisioni operative.

La soluzione si trova nella costruzione di una strategia di corporate governance, ovvero l’insieme di strumenti, regole e processi finalizzati ad una corretta ed efficiente gestione dell’impresa, con particolare focus sulla divisione dei ruoli e degli organi aziendali:

  • Direzione operativa: una squadra, anche di poche persone inizialmente, che affianchi l’imprenditore in tutte le decisioni operative;
  • Consiglio di Amministrazione: un organo di più alto livello, di controllo e conduzione strategica, nel quale è consigliabile inserire anche elementi esterni (ciò è particolarmente vero nelle aziende a gestione familiare).
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Conoscere e conoscersi per soddisfare i propri clienti

Non si può essere “tutto per tutti”. Soddisfare i propri clienti non significa svendersi, né snaturare il proprio prodotto o servizio. Nel business, un po’ come in amore, non è importante piacere a tutti ma soltanto alla persona giusta.

Mettere al centro il cliente significa quindi dare vita ad un percorso strutturato di segmentazione della clientela, in modo da allineare la propria offerta (prodotti e servizi, ma anche e soprattutto prezzi) ai vari segmenti. Avere più clienti, se questi non sono in target, può essere alla lunga un fenomeno che ha ricadute negative: se un cliente non apprezza il servizio offerto farà un passaparola negativo o obbligherà l’azienda a rispondere alle sue esigenze, operazione che però richiederà uno sforzo maggiore per l’impresa, con benefici il più delle volte inferiori agli sforzi.

La qualità della vita non è un tema da sottovalutare

Imparare a delegare: una delle sfide più complesse per un buon imprenditore. Imparare a fidarsi dei propri collaboratori è fondamentale per evitare di essere inglobati h24 in un lavoro che non ha soste e che impatta negativamente sulla propria qualità della vita.

L'equilibrio tra vita professionale e vita privata è molto difficile da raggiungere, ma provarci costantemente aiuterà ad essere più soddisfatti e motivati, anche sul lavoro. La motivazione verrà poi anche da una situazione aziendale controllata e consolidata, con obiettivi chiari e un’organizzazione strutturata, che possa fare a meno di voi un giorno ogni tanto.

Tutti questi aspetti non sono da sottovalutare; c’è molto da imparare nella gestione del proprio tempo e di quello dei propri collaboratori. È consigliabile dunque investire su sé stessi, partecipando ad esempio ad eventi formativi o a corsi specifici, ma anche coltivando un hobby con dedizione, al fine di migliorare la propria vita, da un lato, e di stabilizzare e consolidare le performance aziendali, dall’altro.

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